Bari, numeri preoccupanti e poche certezze: a Chiavari per la svolta

Stadio San Nicola (Bari)

Si potrebbe far fatica a parlare di crisi dopo appena cinque turni di campionato. Tuttavia, il Bari visto ieri al San Nicola – uscito tra i fischi dei tifosi biancorossi – solleva inevitabilmente alcune riflessioni. Due i punti in classifica, tre i gol segnati. I numeri parlano chiaro: contro la Sampdoria, fanalino di coda reduce da quattro sconfitte consecutive, non si è visto un Bari convinto nel voler portare a casa la vittoria.

Fabio Caserta, nel post-partita, ha evidenziato come l’aspetto mentale e la motivazione siano, in questo momento, i due elementi principali da recuperare. Sul piano tattico, ha provato a rimescolare le carte proponendo un 3-5-2, ma i risultati non sono stati convincenti: i tre difensori centrali sono calciatori abituati a giocare a quattro, mentre Rao e Partipilo – con il punteggio ancora in parità e quarantacinque minuti da giocare – non sono stati inseriti per dare maggiore impulso offensivo. La sensazione è stata chiara: la squadra, in questo momento, è condizionata dai risultati che non arrivano. E, forse, il giudizio sarebbe stato diverso se una vittoria, magari di misura, fosse arrivata nei minuti finali. Si sa: una vittoria scaccia i pensieri negativi e attenua le critiche, sempre pronte a riaffiorare. Il problema non è il modulo. Questo, in sintesi, è il concetto espresso da Caserta. Il vero nodo, ora, è soprattutto mentale. Chiaro. Ma da qualcosa si dovrà pur ripartire. È il campo a decretare i verdetti, ed è quindi giusto pensare che un’impostazione tattica in grado di valorizzare gli elementi di una rosa forte individualmente possa essere la strada giusta da percorrere.

Mercoledì si torna subito in campo a Chiavari, nel turno infrasettimanale contro la Virtus Entella. Non è chiaro se questo sia un bene o un male, ma di certo la gara dovrà essere affrontata con l’orgoglio e la determinazione di volerla portare a casa, senza aspettarsi necessariamente il bel gioco. Lo stimolo motivazionale c’è. Sarà fondamentale ritrovare lo spirito delle prime due gare di campionato, contro Venezia e Monza, e tornare mentalmente a quelle settimane. È evidente: il problema è nella testa. Vincere aiuta a vincere. Senza drammi, è il momento di mantenere lucidità e vedere il bicchiere mezzo pieno: la stagione è ancora lunga. I limiti – per quanto emersi – si sono manifestati presto, al 28 settembre, e c’è tutto il tempo per rimettersi in carreggiata. Serviranno solo coraggio e motivazioni interiori per spianarsi la strada. Magari proprio da Chiavari, dove – si spera – possa davvero cominciare la stagione del Bari.

Agostino D'Angelo

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